Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una lettera da uno dei nostri partner dominicani, la ONG Oné Respe, che lavora nelle baraccopoli di Santiago e di Haina. Oné Respe è stata anche uno dei destinatari dei fondi raccolti dopo il terremoto ad Haiti per le azioni di sostegno ai profughi che ha messo in atto.
Abbiamo riassunto e tradotto alcuni passaggi della lettera, l’originale, in spagnolo, è disponibile qui:Viralata No. 65 La lluvia no es igual para todos.
Le piogge di ieri ad Haina hanno portato via sette abitazioni nella zona El Cacique e ne hanno inondate altre 35 e più situate a Bella Vista vicino al torrente che è esondato, come sempre, a causa dell’immondizia accumulata nei canali di scolo. Tutto perchè le acque non sono adeguatamente canalizzate, perchè le promesse fatte in campagna elettorale non sono state mantenute e per la negligenza del governo. Insomma la solita vecchia storia.
Le case hanno subito danni irreparabili. Parecchie sono andate distrutte perchè già precarie o perchè costruite a ridosso del torrente, in aree alluvionali dove però la gente continua a tornare perchè non sa dove andare e non ha altro posto dove vivere.
La pioggia finisce così per mostrare quella disuguaglianza sociale frutto di una logica di potere che mette l’interesse economico e politico al di sopra del diritto alla vita.
Questa volta le piogge hanno colpito maggiormente gli immigrati haitiani da poco arrivati nella comunità di Bella Vista che per ovvie ragioni avevano occupato le residenze più povere situate in zone insicure, malsane e soggette a inondazioni.