Dieci anni fa, dopo i primi mesi in cui come ColorEsperanza ci siamo mossi a vari livelli per portare sollievo alla popolazione haitiana colpita dal terremoto di Port-au-Prince, decidemmo di impegnarci a scrivere un libro “Haiti: l’isola che non c’era” che servisse come piccolo manuale per capire la terra dell’isola di Hispaniola.
Nei mesi e anni successivi ad Haiti arrivarono fondi di cooperazione, ONG, vip di ogni sorta e paesi interessati ad utilizzare la tragedia per posizionarsi sullo scacchiere internazionale.
“Haiti: il terremoto senza fine “
Dopo 10 anni ho sentito la necessità di raccontare come quella terra, più volte martoriata dagli eventi naturali, abbia vissuto la presenza internazionale e come il processo di recupero dalla tragedia non sia mai avvenuto.
Per farlo ho chiesto aiuto a un po’ di amici.
Ecco la struttura del libro:
Stefano Zanni ci riporta al giorno del terremoto e alla cronaca dei primi concitati giorni segnati anche da azioni come il lancio di aiuti con gli elicotteri
Io racconto come la cooperazione internazionale, quella italiana, i Caschi Blu, i Clinton e varie altre personalità si sono mossi sulla scena, facendo memoria di come il colera arrivò ad Haiti, degli scandali sessuali, degli sprechi e delle improbabili candidature alla presidenza.
Alejandra Duarte Caro ci porta dentro alle baraccopoli di Port-Au-Prince dove ha vissuto per un anno come volontaria. Il suo copitolo apre alla speranza raccontando di un’esperienza che funziona.
Giulia Giudici ad Haiti ci ha vissuto per anni, avanti e indietro dalla frontiera in molteplici ruoli. Lei ci porta al dramma dell’emigrazione, di chi da Haiti prova a ricostruirsi un mondo nella vicina Repubblica Dominicana (e di come vengono respinti).
E sulla reazione dominicana si sofferma Raúl Zecca Castel, antropologo specializzato dell’isola, dove in questi anni sono cambiate le leggi migratorie e di cittadinanza a danno della popolazione di origine haitiana.
Due amici antropologi, attualmente in Cile, Alejandra Carreño C e Andrea Freddi, guardano la situazione della diaspora haitiana dal Cono Sur dove molti migranti si sono recati per cercare di rinascere, in mezzo a molti problemi e a uno strisciante razzismo.
Fabrizio Lorusso, autore del libro La fame di Haiti, fa il punto sulla crisi politica degli ultimi anni legata anche agli scandali di PetroCaribe.
Un libro su Haiti non poteva far sentire la voce degli haitiani. Importantissimi i contributi di Wilguens Louis (Maitre Will) sulla speranza per il paese e di Jude Derifond sulle bellezze nascoste.
Insomma, un lavoro corale, come piace me, per aprire una finestra su una terra spesso dimenticata o mal raccontata.
Un lavoro fatto con l’aiuto di People che ci ha aiutato nella redazione e ci ha regalato questa bellissima copertina.
Da oggi si può comprare il libro sul sito, dal 12 novembre 2020 sarà anche nelle librerie.
Oh, se volete aiutarci a promuovere il libro, siamo supercontenti (chiamateci per presentazione on line, condividete i post, leggetelo e fateci sapere cosa ne pensate….)
Roberto Codazzi