Sabato 11 maggio, in una bella giornata di sole e di festa, siamo riusciti in un’opera che sembra impossibile solo pochi giorni prima: il muro del CAG Labirinto di oltre 20 metri che guarda verso via Don Sturzo a Cernusco sul Naviglio ha prevo vita e si è trasformato in un quadro di colori e storie che resteranno per molto tempo ad indicare la collaborazione tra Cernusco e la provincia Hermanas Mirabal, tra ColorEsperanza e il centro che presto festeggerà i suoi vent’anni.
I pittori dominicani Yineida Fernandez e Pedro Veras, insieme ai writer della Martesana, Dep, Flash e Krep hanno realizzato in poche ore il murales “One people, one world”, unendo elementi dell’arte pittorica dominicana con la tecnica di strada milanese, i simboli dei caraibi con quelli nostrani.
Per ColorEsperanza è un momento importante, che arriva a cinque anni della nascita dell’associazione. L’opera infatti rende bene l’idea di quello che ColorEsperanza è e vuole essere, l’unione di culture diverse, la valorizzazione dei saperi ovunque questi risiedano, mostrare che anche nei paesi del sud del mondo, e sempre di più proprio in quei paesi, vi sono capacità e abilità che possono aiutare in Italia, ma non solo, anche la collaborazione con le realtà del territorio milanese, la fusione di generi e il coinvolgimento dei giovani. Nel dipinto possiamo ritrovare le ragioni che ci hanno portato a creare l’associazione e che ogni giorno ci danno energia per continuare.
I ringraziamenti vanno senza dubbio agli artisti che hanno reso possibile il murales, alla Provincia Hermanas Mirabal, Repubblica Dominicana, che si è fatta carico dei costi di viaggio, al comune di Cernusco sul Naviglio con cui collaboriamo spesso e soprattutto volentieri, all’imprenditore Giancarlo Pezzuto che ha messo a disposizione l’attrezzatura per raggiungere i 6 metri del muro, al coordinatore del CAG Labirinto e agli educatori che hanno dimostrato grande entusiasmo e agli organizzatori di Vita di Strada con i quali abbiamo costruito le premesse per questa opera.
Ora non rimane che andare a vederlo. Il lavoro si trova in via don sturzo 11, a Cernusco sul Naviglio. Aspettiamo i vostri commenti.
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Ora vi spieghiamo, anche, tutti i simboli che vedete nel murales:
Da sinistra a destra:
Il microfono indica alcune delle attività che si svolgano all’interno del CAG: la web radio, la sala prove, ma anche i cortometraggi e i concerti.
Le bombolette che racchiudono il murales a destra e a sinistra simbolizzano la campagna “Spray per artisti e non per teppisti” che vuole valorizzare le opere realizzate dai writer nel rispetto della città e delle persone che la abitano.
I grattacieli che si fondono con i girasoli sono i simboli dei due aspetti all’interno del quale ci si trova a vivere: la natura e l’urbanizzazione, nessuno dei due buono o cattivo, ma necessari, come fondamentale è il loro giusto mix.
Il girasole è un fiore presente sia in Italia che in Repubblica Dominicana; una pianta che guarda sempre la luce che rappresenta la volontà di cercare sempre l’aspetto più positivo, più luminoso, della vita.
Dentro al primo girasole, così come sopra i tubi al lato del volto, ci sono dei simboli taino, ovvero della popolazione presente nei Caraibi prima dell’arrivo degli spagnoli e non sopravvissuti alla loro invasione. Sono i simboli di una cultura pacifica, matriarcale, basata sulla convivenza e sul rispetto reciproco.
Al centro del murales vi è un volto particolare. La forma del viso è ispirata ad una statua realizzata da una frequentatrice del CAG, mentre le cuffie dettano il ritmo ad un mondo che si muove al ritmo dei giovani. Sopra all’occhio destro si trova il logo del CAG Labirinto.
I tubi necessari al riscaldamento del centro sono stati inglobati nell’opera. Ne è stato aggiunto uno a sinistra sul quale trovano spazio tre farfalle, simbolo delle sorelle Mirabal, giovani donne dominicane uccise sotto la dittatura, che, oltre a dare il nome alla provincia da cui provengono i pittori, sono state scelte dall’ONU come testimonial della lotto contro la violenza contro le donne.
Dagli altri tubi, invece, escono altre farfalle che si trasformano in una donna, vestita con i colori della bandiera dominicana, senza volto, come le statuine tipiche della città dominicana di Moca che sintetizzano le diverse etnie presenti sull’isola che si mescolano senza scontrarsi.
In alto a destra c’è la scritta “One people, one world”, un popolo un mondo, che spiega il senso di tutto il disegno. Sotto il cubo del logo del CAG e la firma di ColorEsperanza.
Le altre foto del murales le trovi sulla pagina Facebook dell’associazione: qui l’album.
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