Un giorno in giallo per chiedere la destinazione del 4% del bilancio dominicano per l’educazione

Su invito di molte organizzazioni dominicane che da mesi stanno chiedendo il rispetto della norma che obbliga lo stato dominicano a destinare il 4% del bilancio alle spese per l’educazione, oggi, lunedì 6 dicembre, abbiamo aderito anche noi all’iniziativa che chiede di colorarsi di giallo a sostegno della campagna.

Più informazioni qui.

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Ad Haiti si vota, nonostante il terremoto, il colera e gli scontri con i caschi blu

Domenica 28 e Lunedì 30 novembre 2010  Haiti si troverà di fronte alle urne. Un paese che ha sempre conosciuto momenti di tensione in occasione alle elezioni presidenziali, li affronta, ora, con oltre un milione e mezzo di cittadini che vivono in tendopoli più o meno organizzate, liste elettorali vecchie, non aggiornate con i decessi avvenuti nell’ultimo anno, persone dislocate a centinaia di chilometri dalla loro residenza e una presenza massiccia di truppe internazionali che dovrebbero favorire il normale svolgimento, ma che spesso sono causa o pretesto di disordini.

Vi segnaliamo l’articolo scritto dal presidente di ColorEsperanza per PeaceReporter

Le ripercussioni del colera sui lavoratori haitiani in Repubblica Dominicana

Abbiamo letto, nei giorni scorsi, una notizia che ci ha preoccupato. Il Governo dominicano avrebbe, infatti, emanato un provvedimento che impedirebbe l’assunzione di lavoratori haitiani nei settori dell’edilizia e del turismo. Poiché in Repubblica Dominicana risiedono circa un milione di haitiani, molti dei quali vivono di lavori alla giornata, questo vorrebbe dire un grave colpo per le loro possibilità di sussistenza.

Per cercare di capire meglio la situazione abbiamo chiesto aiuto ai nostri amici di Oné Respe che da molti anni lavorano con gruppi di uomini haitiani nelle periferie delle principali città dominicane. Prontamente ci hanno inviato un numero speciale del “Viralata” il loro bollettino di informazione e analisi.

Nella coda del colera

Il titolo di apertura del giornale Listin Diario dell’edizione del 18 novembre iceva: “Il Governo proibisce contrattare lavoratori haitiani: la misura è parte di un insieme di azioni per combattere il colora”. Già il 19, la stampa lasciò da parte il tema, però quel 18, quello che il Listin proclamava ha provocato domande, spaventi, inquietudini, sospetti poichè speculammo che una misura come questa avrebbe supposto cambiamenti drastici, radicali, nella politica del governo dominicano rispetto alla popolazione haitiana presente nel paese. Siccome era necessario confermare di cosa si trattassa consultammo altri giornali. Con nostra meraviglia il tema era trattato di una forma molto diversa.

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Da Chiara: notizie dal confine tra Repubblica Dominicana ed Haiti

Chiara, volontaria di ColorEsperanza, sta lavorando da settembre presso Oné Respe e l’Hogar Virgen de Lourdes, promuovendo lo sport come attività socializzante per i giovani delle baraccopoli. Nel week end tra il 23 e il 24 ottobre si è recata in visita a suor Nidia, a Wanament, dove le suore juanistas hanno una casa. In una mail ci racconta le disavventure che ha dovuto affrontare per passare la frontiera tra Haiti e Repubblica Dominicana.

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Di ritorno dal viaggio in Repubblica Dominicana ed Haiti…

Pubblichiamo con grande piacere il contributo di Ilaria, una delle ragazze che ha fatto quest’estate l’esperienza di viaggio di conoscenza ed incontro con ColorEsperanza e Dona Un Sorriso.

Il miglior servizio che possiamo rendere ad alcune persone, a volte, è parlare di loro. Non tanto perché la loro storia venga ricordata, ma perché quella storia ci riguarda, e finché vorremo negare di esserne co-responsabili saremo noi a perderci. Resteremo meno di ciò che potremmo essere.
I dati concreti di questa storia sono semplici: 10 giovani italiani, 3 settimane, un lungo viaggio nell’isola di Hispaniola, sotto la guida dei presidenti di due associazioni (Roberto Calmi per Dona un Sorriso, Roberto Codazzi per ColorEsperanza).

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Lettera di Oné Respe a ColorEsperanza

Inviamo a voi e a tutti gli altri amici di ColorEsperanza i nostri
affettuosi saluti e vi ringraziamo per l’aiuto e il sostegno che ci avete
offerto nei momenti difficili.
Abbiamo ricevuto con grande gioia il vostro ultimo “bonifico” che
abbiamo utilizzato in parte per riparare i danni causati dalle piogge
nella comunità e scuola di El Cacique e in parte per far fronte alle
molteplici necessità dei migranti del dopo il terremoto.

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Attività post terremoto a Wanament, frontiera nord di Haiti

Di seguito riportaiamo un resoconto delle attività messe in atto dalle suore Juanistas di Wanament, cittadina che si trova a nord di Haiti al confine con la Repubblica Dominicana. ColorEsperanza ha appoggiato l’attività delle suore attraverso la parrocchia di Dajabon finanziando l’acquisto di materiale utilizzato per la ristrutturazione di un orfanitrofio a Wanament.

Durante il viaggio estivo i volontari di ColorEsperanza visiteranno queste realtà.

Dal giorno del terremoto le attività e azioni delle suore sono state indirizzate alla popolazione sfollata per il terremoto da Port au Prince. Le suore si sono unite per gli interventi, ad una gruppo di organizzazioni dominico-haitiane (Puente de Ayuda Binacional Zona Norte) di cui fanno parte anche le istituzioni di Dajabon e Wanament. Dal 20 gennaio invece, si sono unite all’azione di un Comitato Diocesano che include 25 parrocchie della zona a nord est di Haiti. Ecco le attività in cui si sono concretamente impegnate.

* Commissione assistenza sanitaria

  • cure mediche a 758 ricoverati nell’ospedale di Wanament
  • appoggio alle équipe mediche dell’ospedale
  • allestimento sale mediche per accogliere i nuovi pazienti
  • reperimento medicinali
  • visite a domicilio
  • trasferimento di 40 pazienti in ospedali della Repubblica Dominicana
  • coordinamento di tutte le unità mediche del Dipartimento nord est di Haiti

Di queste attività le visite, il reperimento di medicinali gratuiti, e il trasferimento di pazienti in ospedali specializzati sono ancora in corso.

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Notizie da Haiti: ci scrive Rafael Jimenez del Centro Bonò

Il Centro Bonò è una delle realà che abbiamo appoggiato subito dopo il terremoto ad Haiti con oltre 10.000 euro. Ci ha scritto Rafael Jimenez, una persona molto vicino a ColorEsperanza.
Qui di seguito trovate una parte della sua lettera, tradotta in italiano.

Da alcune settimane mi trovo in una zona di Haiti chiamata Kazal, una zona ad Ovest di Porto Principe che ha come capoluogo Kabaret. In questa zona la terra ha tremato tante volte ma fortunatamente le conseguenze non sono state disastrose come nella capitale.

Ho visitato alcune comunità della zona, il prossimo fine settimana passerò per La Vil (Porto Principe) andando verso Okay che si trova a circa quattro ore di viaggio ed è una zona molto colpita; al mio rientro vi continuerò a raccontare ciò che sto vedendo qui.

E’ interessante vedere come alcune comunità stanno, negli ultimi anni, organizzando l’educazione elementare. Pensate al fatto che i maestri che stanno dando una mano in questi posti sono pagati grazie al sostegno di amici di una comunità religiosa e ricevono in cambio qualcosa come circa 40 dollari al mese. Allo stesso modo succede con il poco cibo che ogni giorno distribuiscono tra i bambini cioè un pò di riso, un pò di grano e alcuni litri di olio. Sembra scandaloso, eppure, dopo tanti anni, è la prima scuola

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