Il 5 x 1000 a ColorEsperanza, le vostre firme e i frutti

Ieri ci siamo svegliati con la bellissima notizia che riguarda i dati della raccolta del 5 x 1000 dell’anno 2014.
45 persone hanno dato fiducia a ColorEsperanza per un totale di donazioni a oltre 1.700 euro.
Una cifra significativa che ci riempie di felicità e ci permette di aumentare il nostro sforzo a favore dei progetti in Repubblica Dominicana e Haiti.

Anche per il 2016 è possibile destinare a ColorEsperanza il 5 x 1000.
Farlo è semplice e completamente gratuito.
Basta segnare nell’apposito riquadro della dichiarazione dei redditi il codice fiscale dell’associazione: 91567460158

 

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Con i contributi del 5X1000 e le donazioni (detraibili ) che soci e sostenitori fanno alla nostra associazione possiamo sostenere i progetti delle nostre organizzazioni partner in Repubblica Dominicana e Haiti.
Nelle scorse settimane abbiamo presentato il progetto dei banchi donati ai Centri Comunitari per l’Infanzia, oggi cogliamo l’occasione per raccontarvi di una nuova iniziativa:

Venerdì scorso, a Salcedo in Repubblica Dominicana, alla presenza del presidente di ColorEsperanza, il Centro de Atención a la Diversidad, dove lavorano due nostre volontarie, ha donato 16 mucche ad altrettanti bambini e bambine con necessità educative speciali.
Il Centro si occupa di promuovere un’educazione inclusiva e da 5 anni porta avanti il progetto di “produttori speciali”, ovvero consegnare ai ragazzi un animale, in questo caso mucche, che siano al tempo stesso un mezzo per sviluppare le capacità relazioni del minore (una sorta di pet therapy) e uno strumento di sostegno economico per la famiglia. L’obiettivo è che, con il tempo, i bambini e giovani imparino a prendersi cura dell’animale apprendendo in questo modo un lavoro che possa aiutarli nel processo di sviluppo della propria autonomia.
Queste esperienze, innovatrici, locali e sostenute da una riflessione pedagogica, sono quelle che più ci piacciono come associazione e che possiamo continuare a sostenere grazie all’appoggio di soci e sostenitori.

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Infine, comunichiamo che il nuovo corso di lingua e cultura spagnola e latinoamericana ha raggiunto venti iscrizioni e quindi abbiamo deciso di formare due gruppi. Anche in questo caso, grazie per la fiducia e l’appoggio.

Consegnati al Centro Comunitario per l’Infanzia i banchi donati da ColorEsperanza

In questi giorni ci sono arrivate delle foto che ci han fatto emozionare.

Come sapete, da diversi anni ColorEsperanza è impegnata nella campagna Dona un banco, nata dal progetto Hispaniola – Design per solidarietà e da un’idea del designer Claudio Larcher.

Avevamo chiesto, a suo tempo, a 10 designers di cimentarsi nel difficile compito di disegnare banchi e sedie per le scuole comunitarie della Repubblica Dominicana. Tre furono i progetti scelti per la realizzazione all’interno del Laboratorio di falegnameria del Carcere di Salcedo, e, grazie alle donazioni raccolte, abbiamo potuto effettuare nell’agosto 2014 la prima consegna di banchi alla scuola comunitaria di Monte Llano, nel nord della Repubblica Dominicana.

Non ci siamo però fermati alla prima consegna poichè le esigenze di mobiliario scolastico di qualità sono molte sull’isola. Grazie alla campagna realizzata nel 2014 e nel 2015, che ha visto l’apporto di molte persone attraverso la campagna del Regalo Solidale e l’importante contributo della lista Vivere Cernusco che ha donato alla causa i proventi della festa dei loro 30 anni di vita, oltre al contributo del Bar-Ristorante Bluè, avevamo a disposizione fondi per una nuova produzione.

Questa volta abbiamo individuato come destinatari i Centro Comunitari per l’infanzia della provincia Hermanas Mirabal, la stessa in cui si trova il laboratorio del carcere. Questi centri offrono uno spazio di socilizzazione, crescita e formazione a bambini di 4 anni di comunità povere o a rischio di emarginazione, per favorire il loro inserimento nella scuola regolare. Date le caratteristiche dei centri, però, i modelli pensati per le scuole elementari han dovuto essere adattati:

  • il nostro nuovo “pubblico” è più giovane, quindi le misure andavano adattate;
  • non era necessario un banco per il lavoro individuale del singolo bambino, ma era richiesto uno spazio per i lavori di gruppo;
  • i centri comunitari non sono usati esclusivamente per le attività con i bambini, per questo i banchi e ele sedie, ogni giorno, vanno organizzati all’interno di piccoli magazzini.

Con i lavoratori del laboratorio carcerario e i designers autori dei progetti, abbiamo, quindi, effettuato una serie di modifiche ai banchi e alle sedie per renderli più rispondenti alle nuove esigenze. Il risultato ci ha sorpreso, ancora una volta, e ci ha permesso di dotare di nuovi nuovi mobili ben 3 centri.

Ecco alcune foto significative:

Lo studio dei nuovi prototipi e i modelli originari. Carcere di Salcedo.
Lo studio dei nuovi prototipi e i modelli originari. Carcere di Salcedo. Modello di Claudio Larcher.
Lo studio dei nuovi prototipi e i modelli originari. Carcere di Salcedo.
Lo studio dei nuovi prototipi e i modelli originari. Carcere di Salcedo. Modello di Simone Simonelli

I banchi, come dicevamo, sono stati realizzati, e in parte ripensati, dai detenuti del Carcere di Salcedo. Questa struttura è particolarmente interessante perchè, all’interno delle leggi dominicane, riesci a coniugare la giustizia per il reinserimento della persona condannata nella società favorendo l’accesso a programmi di educazione, lavoro e attività sportiva.

Il nuovo modello, nella versione definitiva, a sinistra. Sullo sfondo uno dei murales che abbelliscono l'interno del carcere.
Il nuovo modello, nella versione definitiva, a sinistra. Sullo sfondo uno dei murales che abbelliscono l’interno del carcere.
I banchi e le sedie esposti davanti all'ingresso del carcere.
I banchi e le sedie esposti davanti all’ingresso del carcere.

Nella riprogettazione, uno degli elementi di cui si è tenuto più conto, è stata la possibilità di sistemare i banchi e le sedie, nel momento in cui non sono utilizzate, in poco spazio. Se per il modello Paco y Paco di Claudio Larcher, questo veniva naturale (poichè il banco si può aprire completamente con un semplice movimento), per il banco di Simone Simonelli, si è studiata una struttura in modo che i banchi possano incastrarsi uno sull’altro.

Il modello Paco y Paco aperto e chiuso
Il modello Paco y Paco aperto e chiuso
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Cinque e più banchi occupano lo spazio di uno solo grazie alle gambe ad incastro
Le sedie possono impilarsi una sull'altra formando una colonna stabile e occupando poco spazio.
Le sedie possono impilarsi una sull’altra formando una colonna stabile e occupando poco spazio.

A questo punto non ci rimane che mostrarvi le ultime foto arrivate, quelle dei bambini seduti ai loro nuovi tavoli!

 

Ma non ci vogliamo fermare qui, vogliamo poter dare nuovi banchi e nuove sedie, di qualità e funzionali, ad altri Centri comunitari ed ad altre scuole del paese. Per questo vi invitiamo a sostenere con una donazione alla campagna Dona un banco, sempre attiva, tutto l’anno.
Faccio del bene ai bambini dei centri, ma anche ai detenuti del Carcere di Salcedo che costruendo i mobili si costruiscono un nuovo futuro!

I lavoratori all'interno della struttura penitenziaria di Salcedo
I lavoratori all’interno della struttura penitenziaria di Salcedo

Crisi elettorale ad Haiti: il paese potrebbe ritrovarsi senza presidente nei prossimi giorni

Tra tre giorni Haiti potrebbe ritrovarsi senza presidente, mentre il primo ministro si è dimesso ieri e il Parlamento è ridotto a pochi rappresentanti.

Tutto questo è stato generato da una serie di cancellazioni di tornate elettorali che non hanno permesso completare il processo di scelta dei rappresentanti del popolo, mentre le spaccature aumentano e i contrasti, anche violenti, incendiano letteralmente le strade del paese.

Per Termometro Politico Roberto, vice presidente di ColorEsperanza, ha ripercorso i 5 anni del governo del Presidente Martelly tra elezioni cancellate e accuse di colpi di stato. Anni che, anzichè rafforzare il controllo dello Stato, ne hanno indebolito la capacità di incidere sulle sorti della nazione.

Qui trovate l’articolo completo.

Come sapete ColorEsperanza è molta attenta a quello che succede in quelle terre, per questo siamo preoccupati per il possibile evolversi della situazione.

Sei anni dal terremoto di Haiti

Carissimi socie, amici e sostenitori di ColorEsperanza
chi ci ha seguito in questi anni conosce il nostro impegno e attenzione per la causa haitiana, che i nostri progetti sostengono in diverse forme, ma sempre con un approccio di sviluppo delle risorse endogene locali e di interventi di piccole e medie dimensioni, ma di sicura efficacia, con particolare attenzione agli haitiani esuli in terra dominicana.
Un modello non necessariamente alternativo, ma sicuramente differente da quello delle grandi centrali della cooperazione internazionale.

Domani ricorrrono  sei anni dal terremoto che sconvolse Haiti.
In questi anni la situazione è sempre rimasta tristemente emergenziale e la cooperazione internazionale ha preso, spesso, decisioni discutibili, quando non palesemente fallimentari e smentite dai fatti inequivocabili, come il caso della pandemia di colera.

Alla base di questo permanente stato di emergenzialità resta la sostanziale ingovernabilità del paese.
Proprio in questi giorni si sta affrontando una nuova grave situazione politica in relazione  al ballottaggio delle elezioni presidenziali, inizialmente previsto per il 27 dicembre e poi spostato al 17 gennaio, ma l’opposizione chiede la sospensione dell’intero processo.

Vi invitiamo quindi anche quest’anno a condividere questa triste ricorrenza, che sempre ricordiamo però con l’obiettivo positivo e forte del rinnovo all’impegno e alla solidarietà!

Per meglio comprendere la complessa situazione di Haiti vi invitiamo a leggere un articolo del nostro Roberto Codazzi:

http://robertocodazzi.it/2016/01/04/disastro-e-ricostruzione-haiti-a-sei-anni-dal-terremoto/

Le foto del Telaio Magico a Lambrate

Un enorme *GRAZIE* a tutti i partecipanti al *Sabato di Lambrate Vol. 2 _c’è vita in piazza!*

Anche questa edizione, nonostante la nuova distribuzione dello street market e la concomitanza con i molti eventi del Fuori salone, è stata un bellissimo successo!!! Molti i contatti che abbiamo avuto al nostro gazebo e davvero splendida la partecipazione alla nostra attività di animazione, il ‘*Telaio Magico*’, che ha coinvolto per tutto il pomeriggio bambini, mamme, papà , nonni e ….molto di più! Come vedrete dalle foto, anche molti stranieri e visitatori della design week sono rimasti intrappolati nel nostro telaio…

Un grazie anche ai nostri soci Rosella e Luciano e appuntamento al prossimo sabato di Lambrate_Vo. 3, che si terrà il 16 maggio!

‘IL TELAIO MAGICO’, a cura di ColorEsperanza, attività ludico-creativa per bambini da 0 a 99 anni….. aperta a tutti!Un… Posted by ColorEsperanza on Lunedì 20 aprile 2015

Tavola Rotonda “VIVI LAMBRATE – Le Associazioni si raccontano”.

Con grande piacere vi invitiamo MERCOLEDì PROSSIMO 15 APRILE alle 18, nell’ambito del Progetto “Etilab 2” di cui siamo partner insieme a VibiLambrate,  alla Tavola Rotonda
“VIVI LAMBRATE –  Le Associazioni si raccontano”
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Ogni realtà e Associazione che forma Vivilambrate é  invitata  a esserci e presentare il lavoro che svolge .
Per ColorEsperanza interverrà la nostra presidentessa Helga Sirchia, che presenterà le attività e i progetti dell’Associazione.

L’incontro sarà anche occasione pubblica di confronto con gli altri esponenti delle associazioni aderenti al Gruppo ViviLambrate, per esplorare nuove progettualità comuni sul quartiere di Lambrate e la città di Milano.

In allegato la Brochure del pogramma completo del progetto Etilab 2, promosso dal CdZ 3 del Comune di Milano, che oltre alla Tavola Rotonda prevede molte altre interessanti iniziative nel corso della prossima settimana.

Vi aspettamo quindi mercoledì, presso il Circolo ACLI di via Conte Rosso!

2015: 5 anni sono passati dal terremoto ad Haiti. ColorEsperanza non dimentica.

Carissimi soci, amici e sostenitori di ColorEsperanza, come sapete il 12 gennaio 2015 ricorre il quinto anniversario del terremoto che ha colpito Haiti, provocando oltre 300.000 vittime e coinvolgendo oltre 3 milioni di persone.
Come ogni anno, ColorEsperanza propone di ricordare questo tragico evento e di cogliere il momento della memoria come occasione di rilancio sul presente e sul futuro di Haiti e dell’isola.
Ogni anno abbiamo proposto una forma diversa di commemorazione, iniziative sempre concrete e orientate appunto a diffondere la conoscenza delle problematiche della popolazione haitiana, per scongiurare il rischio di accendere i riflettori solo per un giorno e seminare solidarietà e consapevolezza 365 giorni l’anno.
Quest’anno abbiamo deciso di affidare il compito a una delle nostre attività più partecipate, che nel tempo si è consolidata come attività di riferimento per i nostri soci e ha permesso a moltissime persone di avvicinarsi all’associazione e scoprire da vicino in forma innovativa la cultura, la storia, le bellezze e i chiaroscuri dell’isola di Hispaniola: i nostri corsi di lingua e cultura spagnola e latino-americana.
Sabato 10 gennaio abbiamo quindi dedicato la lezione del corso di spagnolo che si sta svolgendo a Cernusco interamente ad Haiti, con particolare attenzione al tema degli haitiani che vivono in territorio dominicano e alla drammatica questione dei diritti di cittadinanza negata ai dominicani di origine haitiana, che purtroppo riguarda non solo gli adulti ma anche i bambini e per i quali ColorEsperanza prosegue il suo impegno e sviluppa progetti insieme ad associazioni dominicane e al fianco delle comunità locali.
Nel corso della lezione sono state raccolte anche testimonianze dirette di nostri soci che hanno avuto occasione di andare ad Haiti e nella zona di frontiera tra Haiti e Repubblica Dominicana: un momento molto bello di riflessione e partecipazione, per il quale ringraziamo la nostra “profesora” Montserrat Perez Martinez e tutti i partecipanti al corso!
Vi ricordiamo infine che per conoscere meglio Haiti e farlo in modo solidale e’ sempre disponibile il libro “Haiti: l’isola che non c’era“, ideato e promosso da ColorEsperanza e curato da Helga Sirchia e Roberto Codazzi, reperibile in tutte le librerie del territorio nazionale e on line sul sito della casa editrice (www.ibisedizioni.it).

Un’aggiornamento su cosa è successo in questi 5 anni è disponibile sul blog personale di Roberto Codazzi

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ColorEsperanza saluta doña Dedè Mirabal

Alle 20 italiane di oggi è morta doña Dedè Mirabal, sorella di Patria, Minerva e Maria Teresa, membri della resistenza contro il dittatore Rafael Trujillo e da questi uccise nel 1960. Unica sopravvissuta, dopo che anche il marito di Minerva perse la vita lottando contro i marines americani che successivamente invasero l’isola, ha cresciuto i propri figli e quelli delle sorelle con i valori della pacificazione e della solidarietà, rifiutando sempre la politica dell’odio. E stata ideatrice e direttrice del museo dedicato alle sorelle e lì ha incontrato diversi gruppi di volontari di ColorEsperanza in visita a Salcedo.
Il figlio è stato vicepresidente della Repubblica Dominicana ed è attuale Ministro dello Sport, con lui ColorEsperanza sta pianificando un’importante collaborazione. Roberto e Gladis si sono riuniti con lui proprio a casa della madre pochi giorni fa.
Nel Calendario di ColorEsperanza, proprio nel mese di febbraio che inizia oggi, è ritratto il murales in cui appaiono tutte e quattro le sorelle Mirabal, doña Dedé è la prima sulla sinistra.
Tutta ColorEsperanza è vicina alla famiglia per la scomparsa.

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Radio Uno RAI intervista ColorEsperanza rispetto alla situazione di Haiti

La trasmissione La notte di Radio Uno ha effettuato il 18 marzo 2013 un’intervista a Roberto Codazzi, curatore con Helga Sirchia, per ColorEsperanza, del libro Haiti: l’isola che non c’era, sulla situazione di Haiti ad oltre tre anni di distanza dal terremoto che nel 2010 ha distrutto la capitale Port-Au-Prince.
Nell’intervista si affrontano i temi della ricostruzione, spesso mancata, della collaborazione con le realtà haitiane, e il ruolo che le ONG e i governi stranieri hanno o dovrebbero avere sull’isola.

Un piccolo segno di speranza dopo l’incendio

Qualche mese fa, dalle pagine di questo sito, vi avevamo raccontato la storia di un incendio che aveva colpito alcune case della baraccopoli de Los Platanitos, a Santiago de los Caballeros, Repubblica Dominicana, lasciando senza abitazione 5 famiglie. A giugno, con la manifestazione Sum-Up, avevamo raccolto fondi per aiutare, tra gli altri progetti, queste famiglie in difficoltà.

Ad agosto siamo andati a verificare la situazione. Alcune famiglie erano riuscite a riparare le strutture danneggiate, mentre una era ancora accampata in una baracca di fortuna poiché, oltre all’incendio, avevano dovuto far fronte a spese mediche impreviste. Abbiamo così deciso di concentrare l’intervento su questa famiglia consegnando loro 300 euro dei 500 destinati all’intervento. Ecco la situazione che abbiamo trovato quando siamo arrivati:

Questa, invece la situazione attuale con i lavori di posa del tetto quasi giunti a conclusione e le pareti di mattoni completate.

I lavori che erano rimasti fermi per oltre un mese saranno presto ultimati anche grazie alla supervisione della ONG dominicana Oné Respe che si incarica di seguire gli interventi anche delle altre case che con il contributo stanno agendo per tappare alcune falle del tetto e completare la ricostruzione con le finestre e gli infissi.