27 gennaio “Giorno della Memoria”.
E’ il 27 gennaio 1945 quando i carri armati dell’esercito Sovietico liberano il campo di concentramento nazista di Auschwitz.
La data viene scelta, a livello mondiale, per celebrare “Il Giorno della Memoria”, simbolo della discriminazione e delle sofferenze subite da di chi è stato internato e ucciso nei campi di concentramento nazisti perché ebreo, zingaro, omosessuale, oppositore politico, partigiano, intellettuale.
La giornata della memoria commemora 17 milioni di vittime, ma ci esorta anche a vigilare, ricordandoci che gli atti più efferati del potere iniziano quando ci adagiamo nella nostra indifferenza, quando non alziamo abbastanza la voce per difendere chi viene isolato, quando tacciamo per comodità e opportunismo.
Come fu per noi italiani e poi per il popolo tedesco con l’avvento delle dittature e le sospensioni delle libertà civili, col confino, il carcere, i campi di reclusione per gli oppositori.
Continuando nel 1933 con la campagna eugenetica del nazismo, la sterilizzazione delle persone affette da malattie genetiche, la soppressione dei portatori di handicap fisici e mentali in nome della purezza della razza.
Proseguendo nel 1938 con la promulgazione delle leggi razziali in Italia.
Arrivando al 1942 con la “conferenza di Wannsee” organizzata dai vertici nazisti per la pianificazione e l’attuazione della “soluzione finale” del problema ebraico.
Per evitare che una tragedia come quella dell’Olocausto si ripeta occorre ricordare e soprattutto capire.
Per questo ci sembra utili segnalarvi questi siti con documenti scritti e filmati originali. Per aiutarci a comprendere, a riconoscere i segnali del presente (in ogni parte del mondo), per stare dalla parte giusta, non solo del passato, ma soprattutto del futuro: Video RAI